L’auto elettrica si ripaga in cinque anni (ma a Trento in uno solo)

Per “pareggiare” il costo dell’auto elettrica con quello a benzina ci vogliono cinque anni laddove esiste solo l’incentivo nazionale, con un risparmio che arriva a 7mila euro nell’arco di dieci anni. Dove invece c’è anche un incentivo regionale all’acquisto di 3.500 euro cumulabile all’Ecobonus nazionale, il “pareggio” arriva già dopo due anni. A Trento, dove il contributo locale sale a 6mila euro, si scende a un anno e in dieci anni il risparmio cresce a 12mila euro.

I calcoli li fa l’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano nel suo Smart Mobility Report, presentato a Milano in occasione di “That’s mobility”. Nonostante il progressivo calo dei prezzi dei modelli elettirci, gli incentivi economici rappresentano ancora oggi un fattore determinante per la diffusione della mobilità elettrica. Che quest’anno ha tagliato un importante traguardo superando per la prima volta ad aprile la soglia delle mille auto elettriche pure immatricolate in un mese, risultato ripetuto anche nei due mesi successivi.

Questi dati hanno permesso di salire a circa 6mila auto battery electric vehicle (Bev) vendute nei primi sette mesi dell’anno, con una crescita del 113% rispetto all’anno precedente. Nell’intero 2018 sono state 9.579 le elettriche immatricolate, di cui 5.010 pure, aumentate di una volta e mezzo , e 4.569 ibride (+60%), rappresentando solo lo 0,5% del mercato totale.

In tutto il mondo sono stati immatricolati l’anno scorso 2,1 milioni di veicoli elettrici, con un trend di crescita (+78%) che si aspetta venga confermato anche quest’anno, quando si dovrebbero superare i tre milioni. La Cina svetta con 1,2 milioni di vetture, il triplo dell’Europa che si conferma il secondo mercato con 400mila veicoli, guidato dalla Norvegia con 72mila nuove auto elettriche.

Determinante è anche l’infrastruttura di ricarica. Nel mondo c’erano a fine 2018 540mila punti di ricarica, di cui 140mila “fast charge”. L’Italia è dotata di circa 8.200 punti di ricarica tra pubblici (+23% a 3.500) e privati ad accesos pubblico, in crescita del 52%, guidati dalla Lombardia che è l’unica regione che superava i mille punti. I nuovi punti di ricarica strettamente privati sono cresciuti del 60% a 4mila a fine 2018 arrivando a un totale tra 11mila e 13mila.

Da registrare invece l’andamento che si sta evidenziando per quanto riguarda i servizi di sharing: a farla da padrone è sempre il bike sharing con 35.800 unità a fine 2018, ma in calo del 10% dopo l’exploit del 150% tra 2016 e 2017. Il car sharing è in crescita (+6,5% a 6.500), mentre lo scooter è decisamente minoritario (2.200 unità), ma in fortissima crescita (+340%).

FONTE: https://www.ilsole24ore.com/art/l-auto-elettrica-si-ripaga-cinque-anni-ma-trento-uno-solo-ACSnltm?refresh_ce=1

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